Nuovi idoli si fanno spazio e affollano la grande casistica dei divellatori di racchette a fine match (o set come nell’occasione). Oggi è tempo di parlare di Akira Santillan, entrato nella leggenda dal nulla.
Diciamolo subito, non siamo ai livelli sublimi del moonwalk di Martinez, ma nel challenger di Kobe (dove immagino il vincitore venga premiato con varie costate di manzo), l’austrialiano di origini nipponiche, ieri, è entrato nella top ten dei video dell’anno.
Santillan, nella foto di apertura in una foto di insindacabile eleganza tecnica, vince il primo set con il postumo in vita Tejmuraz Gabašvili, poi qualcosa si inceppa nel secondo, prende un break e il set. E non la prende benissimo.
Guardate, riguardate e fissate in memoria.
La veemenza con cui Akira presenta la morte alla sua racchetta è di altissimo livello: assesta una serie ripetuta di colpi (9, nove!!!), prima di darla alle ceneri probabilmente sui teloni, visto il suono sordo, quasi acre.
Non pago, va al suo angolo, non per sedersi o infrangere qualche ulteriore suppellettile, ma per ritirarsi, come un Kyrgios minore, nello stupore collettivo. Idolo assoluto!