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Australian Open: guida al tabellone delle qualificazioni maschili

Bene, la prima notizia è che il primo slam dell’anno, quello australiano, si giocherà regolarmente. La drammatica situazione degli incendi, ha messo seriamente in dubbio l’organizzazione del torneo, che si terrà dal 20 gennaio al 2 febbraio e sarà vinto da Robot Djokovic.

Dite di no? Francamente speriamo, anche se aria di ricambio non se ne vede ancora.

Mutanda Nadal è sempre pronto a divellere con aria truce, ma lo vedo un po’ scarico (per vincere il torneo eh, non per asfaltare quasi tutti gli altri), mentre al Felpato Federer non basteranno i sospiri sessuali che accompagnano ogni suo colpo per arrivare in fondo, perché nemmeno lui è seriamente immortale.

I nuovi o ex nuovi o mai diventati del tutto nuovi, partono ancora dietro. Boria Tsitsipas e Calore Medvedev davanti a tutti, Ilarità Zverev sembra ancora sotto a un treno e Neuro Kyrgios è un sogno osceno, testardo, stupido e puerile (ma qualche euro ce l’ho messo perché la vita è dramma, calvario e mattanza, ma anche smarcamento dall’ordinario).

I movimentisti puntano tutto su Picchiatore Berrettini, di cui però non si sa una beata mazza; Peccatore Sinner è stato appena redento da Pupazzo Paire, ma con un buon tabellone può far bene, mentre Rettitudine Fognini regala meno certezze di George Best nel 1973.

Infine per gli esteti più ottimisti c’è Candore Shapovalov: se arrivasse in fondo mi farebbe ovviamente piacere, ma potrei anche mangiarmi un orangotango dalla sorpresa.

Ok, però dovevo parlare delle qualificazioni, che per noi “non eminenti” sono il parco gioco più bello. Partono stanotte, sono sature di italianismo e personaggi di ogni risma.

Guardiamo il tabellone in forma testuale altrimenti avrei dovuto inserire 274 foto. Abbiamo i soliti 16 blocchi, da ognuno uscirà un qualificato per il tabellone principale.

Dennis Novak (AUT) (1) Dustin Brown (GER)
Roberto Ortega-Olmedo (ESP) Filip Horansky (SVK)
Hiroki Moriya (JPN) Noah Rubin (USA)
Darian King (BAR) Steven Diez (CAN) (23)

Henri Laaksonen (SUI) (2) Rinky Hijikata (AUS) (WC)
Tallon Griekspoor (NED) Guillermo Garcia-Lopez (ESP)12
Tung-Lin Wu (TPE) Marius Copil (ROU)
Lorenzo Musetti (ITA) (WC) Hyeon Chung (KOR) (20)

Brayden Schnur (CAN) (3) Sebastian Ofner (AUT)
Federico Gaio (ITA) Kimmer Coppejans (BEL)
Thai-Son Kwiatkowski (USA) Christopher Eubanks (USA)
Viktor Troicki (SRB) Bradley Klahn (USA) (22)

Emil Ruusuvuori (FIN) (4) Facundo Mena (ARG)
Steve Darcis (BEL) Elliot Benchetrit (FRA)
Enzo Couacaud (FRA) Danilo Petrovic (SRB)
Dmitry Popko (KAZ) Zhizhen Zhang (CHN) (25)

Andrej Martin (SVK) (5) Alexey Vatutin (RUS)
Mathias Bourgue (FRA) Oscar Otte (GER)
Mario Vilella Martinez (ESP) Nicolas Mahut (FRA)
Stefano Napolitano (ITA) Facundo Bagnis (ARG) (24)

Evgeny Donskoy (RUS) (6) Joao Menezes (BRA)
Emilio Gomez (ECU) Elias Ymer (SWE)
Peter Polansky (CAN) Alexandre Muller (FRA)
Mohamed Safwat (EGY) Sumit Nagal (IND) (21)

Denis Kudla (USA) (7) Bernard Tomic (AUS)
Liam Broady (GBR) Ilya Ivashka (BLR)
Mats Moraing (GER) Joao Domingues (POR)
Zhe Li (CHN) Dudi Sela (ISR) (28)

Taro Daniel (JPN) (8) Nikola Milojevic (SRB)
Ernesto Escobedo (USA) Mitchell Krueger (USA)
Quentin Halys (FRA) Akira Santillan (AUS) (WC)
Duckhee Lee (KOR) Alessandro Giannessi (ITA) (32)

Go Soeda (JPN) (9) Marco Trungelliti (ARG)
Zdenek Kolar (CZE) J.J. Wolf (USA)
Lorenzo Giustino (ITA) Yan Bai (CHN)
Maximilian Marterer (GER) Yannick Maden (GER) (18)

Norbert Gombos (SVK) (10) Juan Pablo Ficovich (ARG)
Roberto Marcora (ITA) Lukas Lacko (SVK)
Frederico Ferreira Silva (POR) Enrique Lopez Perez (ESP)
Pedja Krstin (SRB) Martin Klizan (SVK) (30)

Thomas Fabbiano (ITA) (11) Aleksandar Vukic (AUS) (WC)
Matthias Bachinger (GER) Jason Kubler (AUS) (WC)
Daniel Elahi Galan (COL) Filippo Baldi (ITA)
Donald Young (USA) Jason Jung (TPE) (19)

Paolo Lorenzi (ITA) (12) Adrian Menendez-Maceiras (ESP)
Lukas Rosol (CZE) Tristan Lamasine (FRA)
Pedro Martinez (ESP) Julian Lenz (GER)
Tristan Schoolkate (AUS) (WC) Juan Pablo Varillas (PER) (29)

Gianluca Mager (ITA) (13) Matthew Ebden (AUS)
Max Purcell (AUS) Andrea Collarini (ARG)
Luke Saville (AUS) (WC) Mikael Torpegaard (DEN)
Tobias Kamke (GER) Jozef Kovalik (SVK) (26)

Antoine Hoang (FRA) (14) Maxime Janvier (FRA)
Matteo Viola (ITA) Nicola Kuhn (ESP)
Bernabe Zapata Miralles (ESP) Alejandro Tabilo (CHI)
Sergiy Stakhovsky (UKR) Blaz Rola (SLO) (31)

Federico Coria (ARG) (15) Ramkumar Ramanathan (IND)
Ernests Gulbis (LAT) Maxime Cressy (USA)
Carlos Taberner (ESP) Yannick Hanfmann (GER)
Harry Bourchier (AUS) (WC) Prajnesh Gunneswaran (IND) (17)

Peter Gojowczyk (GER) (16) Thiago Seyboth Wild (BRA)
Blaz Kavcic (SLO) Jay Clarke (GBR)
Botic Van de Zandschulp (NED) Constant Lestienne (FRA)
Blake Mott (AUS) (WC) Pedro Sousa (POR) (27)

Lorenzo Musetti: da vincitore del torneo juniores 2019 alla wild card per le qualificazioni 2020

IL MOVIMENTO

Non saranno partite facili per gli italiani, anzi sono davvero dolori piuttosto diffusi, almeno sulla carta. A partire da Lorenzo Musetti, che da vincitore del torneo juniores 2019 ottiene la wild card per il tabellone di quali ma becca il coreano Chung, uno che ha fatto addirittura semifinale in questo slam. Partita francamente proibitiva.

Piuttosto chiuso Federico Gaio, che non ha uno spot impossibile, ma decisamente tosto con Coppjans e Troicki sul cammino; meglio Napolitano che se la gioca in una zona dove a parte trisavolo Mahut (che alla fine non si è ritirato manco lui) e l’indimenticabile divellatore di racchette Martinez, non ha avversari difficili.

L’uomo slam italiano, il tascabile Fabbiano, a furia di perdere partite, deve giocare anche lui le quali. Se è in forma non dovrebbe avere grandi problemi e potrebbe anche affrontare Baldi al secondo turno. Anche nonno Lorenzi, nonostante l’età dovrebbe farcela; sicuramente era più difficile il suo tabellone a New York.

Giannessi, utlima tds, ha avversari battibili, ma meno terraioli di lui; Giustino mi pare abbastanza chiuso da Maden in un eventuale secondo turno, come anche Mager.

Marcora potrebbe anche emergere: il suo spot è livellato, a parte la presenza di Klizan, ma sappiamo quanto sia insano lo slovacco. Non malvagio nemmeno lo spot di Viola, ma mi pare il più debole dei nostri e con Kuhn al primo turno per me non vince.

I FAVORITI

Molti rispettano le teste di serie attribuite per meriti di classifica. Di Chung abbiamo già detto. In pole position per accedere agli Us Open, il frigorifero finlandese Ruusuvuori, Novak, ma con delle insidie, Troicki, Donskoy, Klizan (se in buona, come scritto), Fabbiano, Maiden e Gojowczyk.

Impossibile non inserire allegria Tomic, ormai zombie del circuito, ma a casa sua, potrebbe avere voglia di giocare qualche partita di fila, come perdere subito con Kudla.

Struggente la sfida tra Gulbis, che non si capisce perché prosegua nel farsi divellere da tutto il circuito (visti i suoi tanti svaghi possibili fuori dai campi) e panda Cressy. Invece, se il violento Facundo Mena vince una partita mi ritiro sugli Appennini.

GLI OUTSIDER

Si rivede, all’improvviso, l’idolo assoluto Dustin Brown. Quanto si sia allenato, quanto abbia fumato e che voglia abbia non è dato sapersi: teoricamente può ancora sorprendere, ma il sorteggio gli ha regalato subito la tds 1 al primo turno, Dennis Novak. Difficile lo batta.

Per pura coerenza con le mie ossessioni personali apostrofo come outsider anche Peccatore taiwanese Tung-Lin Wu, ma è una grossa incognita e dovrebbe perdere subito da Copil. A proposito di asiatici Go Soeda a volte sa redimere, occhio. Buon prospetto anche il francese Hoang, dalle parti di Viola.

Delle wild card australiane, invece, si sa ben poco (a parte Santillan) a questi livelli, ma è sempre meglio buttarci un occhio. O qualche euro.