Dove eravamo rimasti? La citazione di Enzo Tortora è d’obbligo, ora che finalmente si alza il sipario del nostro amato tennis, dopo oltre tre mesi di astinenza.
Eravamo rimasti alla vigilia del 1000 di Indian Wells, prima rinviato a data da destinarsi (in quel 9 marzo che per noi italiani ha rappresentato l’inizio del lockdown causa Coronavirus) e poi definitivamente cancellato.
Come Miami, Montecarlo e soprattutto Wimbledon, che prima di quest’anno aveva subito interruzioni solo a causa delle Guerre Mondiali.
E adesso si riparte, con un nuovo calendario discutibile, paradossalmente dopo uno sport di contatto e propedeutico all’assembramento come il calcio, ma si riparte.
In attesa dei primi di agosto, quando il calendario internazionale prenderà il via, la Federazione Italiana ha deciso di rispolverare i Campionati Assoluti, dopo un’assenza di quindici anni, e ne ha demandato l’organizzazione e lo svolgimento al Tennis Club 1971 di Todi.
Doverosa premessa: eviterò di rubare all’amico e grande fan della pagina facebook Alessandro Dell’Api la battuta su Jacopo(ne) Berrettini grande favorito (ops, l’ho appena fatto…), ma mi sembra doveroso presentare brevemente almeno il tabellone maschile.
Partiamo dagli assenti. C’è Jacopo, ma in famiglia Berrettini manca Matteo, impegnato nell’ennesimo torneo con cervellotiche innovazioni al regolamento, questa volta organizzato dal vulcanico Patrick Mouratoglou.
Naturalmente non c’è il convalescente Fognini, come pure Mager, Travaglia e Caruso. Forfait inoltre dei nostri idoli incontrastati altoatesini, Sinner e Seppi, no grazie anche da Lorenzi, che in questi mesi ha giocato esibizioni praticamente tutti i giorni, costituendo insieme al campionato di calcio bielorusso l’ultima ancora di salvataggio per i ludopatici (i suoi set persi con break di vantaggio hanno permesso ad Aiello di pagare le spese tecniche di questo sito).
Tra i top100 movimentisti è quindi presente il solo Lorenzo Sonego, ovviamente testa di serie numero uno e grande favorito per succedere nell’albo d’oro a Filippo Volandri, al netto dei punti interrogativi causati da una sosta agonistica così prolungata.
Sonego è appena stato nominato dalla sindaca Appendino ‘ambasciatore nel mondo della Città di Torino e delle eccellenze del territorio torinese’ e ha da poco trasferito il quartier generale nella sua vecchia casa, il Circolo della Stampa Sporting di Corso Agnelli. Quindi, ricapitolando, è figlio di Torino Sud come me, si allena a due passi da casa mia, adesso siamo pure quasi colleghi. Non gli resta che mettersi a tifare Juv… beh no, quello non credo che possa succedere.
Esordirà contro l’eterna promessa Pellegrino e, seguendo puramente l’entry list, dovrà guardarsi soprattutto da un trio di tennisti di cui ho ripetutamente cantato le lodi su queste pagine (a volte con effetti devastanti): Federico Gaio, Thomas Fabbiano e Lorenzo Giustino.
Senza dimenticare Marcora, uno dei più in palla prima del lockdown, sorteggiato nello spicchio di tabellone presidiato da Giustino.
Il primo turno partirà oggi e gli incontri più interessanti mi sembrano due: quello che vedrà di fronte Vanni e Arnaboldi e la sfida tra le giovani promesse Musetti e Cobolli. Due derby generazionali, insomma.
Proprio Musetti dovrebbe rappresentare il primo test pericoloso per Sonego, dopo Pellegrino e l’altra promessa Nardi.
Devo poi, per clausole contrattuali categoricamente stabilite da Aiello, citare il pupillo Vavassori, che esordirà incrociando (a distanza) la racchetta con Forti.
Il tabellone è ancora incompleto, visto che ben otto giocatori usciranno dalle qualificazioni. Ho seguito sprazzi di alcuni incontri e l’effetto è piuttosto straniante: non ci sono raccattapalle, quindi niente asciugamani sudaticci gettati con disprezzo, palline in campo tra la prima e la seconda di servizio e pause per andare a raccoglierle, come al circolo del dopolavoro.
Altra novità è la dislocazione delle sedie del cambio campo: i giocatori non siedono più vicini ai lati della rete, separati dal seggiolone dell’arbitro, ma ai lati opposti del campo. Toccherà abituarsi.
In tutto questo, Matteo Gigante già divelle con crudeltà inaudita. E anche la seconda clausola obbligatoria by Aiello è rispettata.
Bentornato, caro tennis. Mi sei mancato.
[foto credito: il circolo di Todi fotografato da Marta Magni]