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Challenger L’Aquila: le possibilità degli italiani in gara

La settimana scorsa il movimento ha subito una severa battuta d’arresto su tutti i fronti. Nemmeno il challenger dell’Aquila (in svolgimento da oggi, 19 agosto, a domenica 25) promette grandi risultati per gli italiani, ma qualche sorpresa è possibile.

Il pessimismo cosmico riguarda lo stato di forma degli italiani in tabellone, l’assenza di gran parte dei nostri animali da challenger (impegnati nelle qualificazioni degli Us Open, ormai ci siamo imborghesiti) e le condizioni anomale del torneo.

A L’Aquila ovviamente si gioca sulla terra battuta (come gli altri 856 challenger italiani), ma in altura. Siamo poco sopra i 700 metri, non a quote particolarmente singolari, ma il gioco si fa più veloce, i servizi più ficcanti, gli scambi più rapidi.

Dimenticavo: questo post è stato scritto per potere utilizzare il termine “ficcante”.

Lorenzo Musetti

Considerato che Jannick Sinner ha saltato tutti gli step possibili ed è a New York (con ottime possibilità di arrivare in fondo alle qualificazioni), tra i giovanissimi, Musetti ha ancora tutti i riflettori puntati.

La fiducia però attualmente non è ai massimi (viene da numerose sconfitte e un infortunio nell’ultima partita contro Moroni) e già oggi per me rischia con l’idolo Khumoun Sultanov.
Il sultano, dato sin troppo sfavorito, è un cementaro puro, ma potrebbe trovarsi bene su questi campi.

Se diamo il 60% di possibilità di superamento del primo turno a Musetti, partirebbe sfavorito, ma non di tanto con Popko, dopo il quale però tutto è possibile visto il livello medio del torneo.

Gianluigi Quinzi

Ormai è impresa scrivere qualcosa di sereno, serio e non livoroso su Quinzi, predestinato caduto in un destino acre totalmente da vecchio movimentismo italiano. L’anno scorso almeno vinceva challenger di questo tipo, quest’anno schiaffoni ovunque.

Non è chiaro se senta la pressione o la voglia di darci un taglio, ma quando parte super favorito come oggi (con Gonzales, precedenti entrambi a sfavore…) i rischi li corre eccome.

Se vince incontra la tds 1, Martin, uno che il suo lo fa sempre, ma in quel caso, paradossalmente da sfavorito, potrebbe sorprendere. E a quel punto aprirsi un bel corridoio. Vedremo.

Gian Marco Moroni

Chi dire? I mezzi tecnici di Moroni non mi sembrano straripanti, ma sembrava in ascesa. Quest’anno saliscendi e poca confidenza nelle situazioni importanti, però è un torneo alla sua portata. Potrebbe far strada.

Riccardo Bonadio

A 26 anni, Bonadio non è mai stato oltre la posizione 326, e ha un solo vero tifoso, il sottoscritto, ammirato soprattutto dall’eleganza del suo rovescio a una mano. Che omaggiamo nella foto di apertura, presa da un articolo leggendario di Leggo, sul fatto che giocasse anche a Natale…

Rovescio o no, Riccardo arranca e potrebbe faticare già oggi con Haerteis. Se passa ha Serdarusic. Mi piacerebbe vederlo al terzo turno con Moroni.

Raul Brancaccio

Diversamente da Bonadio, Brancaccio pare avere ancora delle chance di fare qualche impennata prima dell’età avanzata. A 22 anni è best ranking a 270, ma non si schioda facilmente da quelle zone.

Attende al secondo turno Collarini o un qualificato e potrebbe già partire sfavorito, per poi giocarsela al terzo con uno tra Silva, O’ Connell (che continua a redimere) o il peccatore iberico quindicenne Garfia.

Del derby Pancaldi Vs De Nicola, entrambi wild card, non ho opinione alcuna, ma non immagino il vincitore fare moltissima strada. Mentre Francesco Forti potrebbe faticare con Escobar, per poi giocarsela con Vukic. Magari sarà lui la sorpresa della settimana?

Infine, dalle qualificazioni dovrebbe uscire il mio Andrea Vavassori che ultimamente sta deludendo parecchio. Spero riprenda a divellere e diventi la mina vagante del torneo.