Classe 2002, capitolino, mancino, sorriso abbondante: Matteo Gigante è esploso dal nulla, questa settimana a Santa Margherita, nel secondo Itf disputato in carriera, arrivando addirittura alla semifinale.
Semifinale che disputerà oggi pomeriggio contro Thiemo De Bakker, ex numero 40 Atp, assolutamente contro pronostico, come nei precedenti turni dove ha battuto i suoi avversari con un piglio quasi dittatoriale. Ma per la cronaca c’è tempo.
Del talento un po’ nascosto, improvvisamente esploso, sanamente ridondante già dal cognome di Matteo Gigante non si sapeva obiettivamente granché. Oscurato dai vari Zeppieri e Musetti, oltre ovviamente da Sinner, e da un movimento mai tanto rigoglioso a livello junior, non aveva decisamente i riflettori puntati a favore.
Ricordiamo infatti che Gigante è il sedicesimo Junior ad aver preso almeno un punto Atp nel 2019, tanta è la crassa esibizione di forza del tennis italiano (mode trionfalismo indefesso: on), che attualmente mi sembra essere più rilevante a livello giovanile o di alta classifica, piuttosto che nell’orda challenger, nostro storico regno dove ultimamente stiamo prendendo severe scoppole.
Rispetto ai tanti Matteo Arnaldi, Emiliano Maggioli, Filippo Moroni, più chiacchierati di lui, il romano sta decisamente saltando le tappe essendo junior solo da quest’anno. Sorprende soprattutto che sia stato tesserato dalla Rome Tennis Academy solo da fine settembre dell’anno scorso e arrivi da un circolo non esattamente rilevante come quello di Sinalunga.
Di lui si è detto che solo che ha in comune con l’omonimo Berrettini il fatto di aver fatto semifinale in un esordio Itf (a Firenze). Analogia che ci sta a livello impressionista, più che tennistico (i giocatori sono molto diversi) anche se Gigante è al suo secondo Itf, ma al precedente non ha superato le qualificazioni.
Prima di perdere al secondo turno con Leuch, alla sua prima partita Atp, Matteo ha dato un perentorio 6/2 6/0 ad Andrea Gola. Come spesso capita l’occhio al risultato mi ci è andato frequentando TennisExplorer e i siti di betting, dove lo avevo visto a quote molto alte.
Ma è a Santa Margherita di Pula, questa settimana, che Gigante ha deciso che fosse arrivato il momento di divellere con agio. E lo ha fatto sin dalle qualificazioni.
Primo turno di quali a valanga contro Umberto Giovannini (6/1, 6/0); secondo turno con Federico Bertucciolo: 6/3,6/2.
La vittoria senza smarrire un set diventa la cifra della sua cavalcata nel tabellone principale.
Contro Trusendi sembra partire davvero chiuso: fatica il primo set, vinto 7/5, prima di dargli un 6/2 al secondo. Il giorno dopo tocca a Jacopo Berrettini, investito da un 6/2, 7/5 di analoga sicumera (anche nei game concessi).
Non cambia la musica al terzo turno, dove travolge Alessandro Petrone con un duplice 6/1.
Teoricamente lo scontro di oggi con De Bakker sembra davvero troppo arduo, non tanto per la situazione tecnica attuale dell’olandese (scivolato addirittura in posizione 568 e costretto a tornei minori di questa portata), ma per la pesantezza di palla che porta in dote un ex 40 al mondo.
Ma la legge della settimana magica potrebbe incombere e io non darei Matteo per sconfitto prima di vederlo in campo alle 14.00. Il verbo “vedere” però non molto indicato, considerando che non dovrebbe esserci copertura televisiva, anche se a Pula qualche volte lo streaming sul campo principale è disponibile. Spero quindi di sbagliarmi.
[credito foto: Pagina facebook di TennisAcademy]
