Se il vostro vicino di casa in ascensore vi chiedesse: “Ma Lorenzo Giustino potrebbe chiudere nei 100 entro fine anno?” voi potreste rispondergli che è molto più di una semplice speranza, visto che attualmente Giustino è numero 98 della Race.
Che cos’è la Race (se vi va, leggetelo imitando Vinicio Capossela)?
La Race è la classifica che comprende solo i punti dell’anno in corso, mentre la classifica ATP, quella vera (quella per intenderci citata questa settimana anche da Barbara D’Urso e nell’omelia di Papa Francesco, per l’ingresso di Fabio Fognini nei top10), è calcolata sugli ultimi 365 giorni. Un continuo e mutevole work in progress.
La Race è, soprattutto, la classifica che mostra il cammino verso la qualificazione alle Atp Finals, è quindi destinata a sostituire a fine anno la classifica vera, è la canzone che non viene neanche scelta come singolo di un album, ma diventa leggenda, tipo Tapparella degli Elio e le storie tese.
L’analisi delle dinamiche della Race, ovviamente poco attendibile a inizio stagione, comincia ad essere significativa a questo punto, dopo due Slam e cinque Atp 1000.
E certifica ancor più, se possibile, lo stato di salute del movimento.
Nei primi cento ci sono otto italiani, Fognini è attualmente numero otto e sarebbe qualificato per le finali di Londra.
Matteo Berrettini, Marco Cecchinato, Lorenzo Sonego e Andrea Seppi si confermano, Gianluca Mager, Stefano Travaglia e Giustino fanno meglio, a volte molto meglio, rispetto alla classifica ATP (senza contare Salvatore Caruso; al momento è numero 102, ma la Race è talmente work in progress che si aggiorna immediatamente con i risultati delle qualificazioni, quindi non sarà improbabile vederlo nei primi cento stasera).
La Race rende ovviamente giustizia alla travolgente stagione di Peccatore, ma non abbastanza. In questo momento Yannick Sinner è infatti numero 125 (lo so che ripeto in continuazione ‘in questo momento’, ma la Race è talmente volubile che magari leggete il post fra tre ore, lo trovate al 120 e pensate male di me), ma confidiamo in una sua vittoria nel torneo di s’Hertogenbosch, che possa sanare quest’assurda irrazionalità statistica.
A proposito, quant’è quotata?
