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Il pagellino presenta: Djokovic il cannibale, Berrettini alle Atp Finals e i next gen perenni

Bene, Matteo Berrettini va a Londra, Sinner alle Next Gen Finals, Djokovic uccide qualsiasi sogno di gloria e Nadal si infortuna, ma tornerà a divellere con l’usuale agio.

Insomma la stagione volge quasi al termine, un po’ ne abbiamo bisogno suvvia, anche se dopo le Atp Finals il tennis minore prenderà il crasso proscenio per una sola settimana con un paio di challenger, durante i quali TennisWorld produrrà virgolettatti sulla comunione di Federer.

Sarà un piccolo regno di non eminenza rapidissimo per traghettarci verso varismi calcistici, panettoni esecrabili, babbi natali stempiati e federasmi natalizi.

Tipo gente che ti parla del 12418esimo rovescio bloccato vincente del felpato, mandandoti di traverso quel Volnay 1996 che ti eri tenuto da parte per mesi per affrontare le 82 portate della vigilia.

Un pagellino però ci scappa ancora. E non sarà l’ultimo.

Novak Djokovic: 0

Basta. Davvero, basta, suvvia accanna Nole. Sei il più forte lo sappiamo, ma lascia perdere, molla qualcosa. Ormai Robot ha preso da Nadal anche la tendenza a divellere con violenza iraconda persino al ritorno da un infortunio. E anche a fine anno, nel master 1000 che di solito regalava qualche sorpresa, Bercy.

Niente da fare per Shapovalov, recentemente abbandonato lo status di stiloso soprammobile per cominciare ad abbacinare con cognizione di causa. Il canadese ha raggiunto fresco fresco la sua prima finale in un 1000 (grazie al ritiro di Nadal in semi), ma ogni sogno di gloria estetica, statistica, generazionale e morale è morto oggi di fronte a Djokovic. Duro, spavaldo, sadico, perennemente in controllo. 7 game concessi, game, set and match. Due palle!

Next Gen Finals: 3

Negli ultimi anni per accendere di più la popolarità del tennis bisogna dire che se ne sono inventate parecchie. Tutti a lamentarsi dell’eccessivo numero di partite nel corso dell’anno, poi tocca sorbirsi la Laver Cup e le finali Atp dei Next Gen. Che ormai sono categoria più ermeneutica che anagrafica, una condizione di Godot perenne, che si infrange contro il duo Nadal/Djokovic o incantati dalla beltà di Federer.

Eccoli ancora di scena, da settimana prossima, nella manifestazione futurista non a caso ambientata a Milano. Eppure, nonostante, la presenza di Peccatore e la vicinanza da casa mia, non riesco ad appassionarmi a questo giochetto piuttosto risibile, fatto di game a 4, killer point, coaching, musica e un’ostentata retorica dell’antiretorica tennistica.

Secondo me il costo del biglietto non vale lo spettacolo, ma magari cambio idea domani e vado a fare due foto e un selfie con Peccatore che grida DIVELGO.

Disinteresse generale: 10

Lo confesso, da un paio di settimane ho abbandonato totalmente il betting perché non mi divertivo più ed era diventato uno spreco di tempo e di risorse mentali. La cosa ha influito sul mio interesse per challenger e futures, ma non mi pare sia stata una settimana dai grandi guizzi movimentisti e non.

Potrei sbagliare, ma lo sbadiglio ha regnato sovrano e il silenzio assordante ha avuto la sua grande rivalsa.

[Foto credito: urosh1991.deviantart.com]