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Il tabellone e l’invasione italiana al challenger di Como

Nello stesso giorno in cui inziano gli Us Open, a Como si celebra un record: apre i battenti il challenger più movimentista di sempre. 16 i giocatori italiani sui 48 nel tabellone.

Facciamo 17 se Balzerani batte il sultano nelle quali.

Contrariamente al torneo concluso questa settimana all’Aquila, con la vittoria di Collarini, infatti, il rientro in massa dalle fallite qualificazioni per Flushing Meadows ha trasformato il torneo comasco nei nuovi assoluti italiani.

Diamo un’occhiata:

Cosa dire? L’eventuale mancanza di un tennista italiano in finale, di due nelle semifinali e di almeno quattro nei quarti genererebbe livelli di decadenza inaudita nel movimento, un allungamento della crisi di governo, l’aumento dello spread, il fallimento di Supertennis e la perdità di alcuni valori democratici mai messi in discussione negli ultimi due secoli. Insomma, senza mettere pressione, siamo chiamati a divellere con una furia che rievochi almeno l’avanzata napoleonica.

Derby a profusione

L’invasione è ovunque, ma la parte alta del tabellone segna la presenza più massiccia di italioti, quasi eccessiva. Non si contano i derby. Musetti può e deve reagire al momento no con Ocleppo in un match comunque equilibrato. Stesso discorso per Pellegrino – Forti.

Stefano Travaglia (in foto), dopo la scoppola alle quali Us Open è ovviamente tds 1 e tra i favoritissimi. Ha un bye al primo turno come Baldi, Giustino e Giannessi, probabili protagonisti delle fasi più avanzate del torneo.

Gli outsider che potrebbero farsi notare sono sicuramente: Zeppieri, che se batte il qualificato di turno potrebbe però faticare parecchio con Rola, e Quinzi, che qualche segno dovrà pur darlo. Il suo spot non è così insidioso, anche se O’ Connell all’eventuale secondo turno potrebbe dargli fastidio.

Se dovessi però fare un nome su tutti, tra gli italiani, per arrivare in fondo direi Salvatore Caruso, tds 2, che il suo lo fa sempre.

I forestieri usurpatori

La truppa straniera è cattiva, agguerrita e mediamente inapprezzabile. Occhio all’eterno eversore dei diritti umani, Robredo che ama molto redimere gli italiani. Pericoloso anche il violento Mena, ultimante particolarmente in forma.

Altri pericoli arrivano da Martin, terraiolo indefesso, reduce dalla finale all’Aquila, persa da Collarini, altro bello su di giri ultimamente, ma magari sconta la Legge Tommasi. Infine, può fare qualche danno Ofner, esteticamente davvero irricevibile, e il depresso Bellucci, da cui si può sempre aspettare/temere un’improvvisa rinascita, specie in questi palcoscenici.

[foto credito: TennisCircus.it]