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Lo strano caso di Ons Jabeur, vincitrice tra un conato di vomito e l’altro

Ciao, mi chiamo Ons Jabeur, sono tunisina, ho un fisico diversamente atletico eppure so divellere con agio, perfino sull’erba.

Anzi, soprattutto sull’erba, dove la mia mano educata e il mio rovescio affilato redimo le tenniste monocorde come la giovane Kaja Juvan, che ho appena sconfitto a Maiorca, regalando il martirio bettistico di chi ospita questa mia missiva.

Volevo dirvi che oggi mi sentivo poco bene: durante il match ho vomitato più volte e chiamato il medical time out, ma ho continuato a rincoglionire la mia avversaria di palle corte e pallonetti.

Ero sotto 5 a 4 nel primo, poi mentre vomitavo, ho pensato di vincerlo e andare avanti nel secondo.

Qualche altra forza di stomaco mi ha fatto andare sotto anche nel secondo, avrete pensato che appartengo alla popolatissima popolazione dei chiagnefottisti quando ho cominciato a rigettare più di una volta al game, tanto che la mia avversaria mi ha fatto il verso, incredula.

Ho pensato di dover vincere in 2 o ritirarmi, così giunta al tie break sul 5 pari ho vomitato ancora, poi ho piazzato 2 punti incredibili, ho stretto la mano frettolosamente alla Juvan e all’arbitro per poi proseguire nella mia pratica espulsiva dietro la sedia.

Ebbene sì, ho divelto. Arrivederci.