Il trionfo di Jannick Sinner a Lexington

Il trionfo di Jannick Sinner a Lexington

Dopo aver vinto su campi indoor e terra, Jannick Sinner si aggiudica, a Lexington il primo Challenger su cemento della sua carriera. Nuovo best ranking: 135 della classifica Atp, con solo possibilità di miglioraremento.

Sono già stati spesi fiumi di parole per argomentare quanto sia predestinato il Peccatore, ma proviamo a riepilogare alcuni punti:

  • A 17 anni, praticamente da esordiente, omaggia la wild card ottenuta a Bergamo vincendo adirittura il torneo, divellendo in lungo e in largo.
  • La settimana dopo rifiuta di perdere al primo turno nell’Itf di Trento, ingrana e vince il secondo torneo
  • Quella dopo ancora abbandona gli amati campi indoor ed esordisce sulla terra. Ovviamente vince il torneo.
  • Visto come brucia le tappe arrivano le wild card nei primi Atp, ma nel frattempo fa ancora una finale in un Challenger a Ostrava.
  • Si qualifica al Master 1000 di Roma, dove redime Steve Johnson al primo turno, prima di perdere da Tsitsipas.
  • Si prende le sue soddisfazioni su erba, su tutte la vittoria su Lacko attivando la legge baratro quando è a 26 di quota

Anche oggi è stato impossibile non esaltarsi guardandolo vincere una finale con tale sicurezza, contro Bolt, l’avversario che lo aveva sconfitto 12/10 al terzo alle qualificazioni di Wimbledon, rispettando il pronostico, la sua posizione nel seeding e confermando la bontà della scelta di giocare i Challenger di preparazione agli Us Open, sperando che passi le qualificazione. Il tutto senza essere sembrato al massimo del suo livello.

In particolare ha convinto la fase conclusiva del match: 5/3 al terzo, servizio 40/30. Primo match point annullato, bravo Bolt. Secondo match point annullato in modo allucinante dall’australiano fastidioso dopo uno scambio pazzesco. Bolt sembra aver attivato il baratro, si sentono più “come on” in campo che in un bordello della periferia londinese.

Passiamo al 5/4 40/15: dopo un errore terribile a rete di Peccatore si teme il peggio. A quel punto un Roger Federer qualunque starebbe già pensando a quale marca dì shampoo usare.

Ma peccatore si ricorda che sa divellere con agio come gli ha insegnato Adriano Aiello, e ovviamente lo fa. Spara un paio di missili, ribalta la situazione e arriva di nuovo a match point. Bolt decide di negargli ancora la sconfitta, e l’astinenza da bestemmie di chi assiste alla vicenda, con un dritto a occhi chiusi.

Ma adesso basta, bomba di peccatore, doppio fallo tragico e Sinner impera e mette il sigillo sul cemento. Dimostrando di non essere solo un grande talento ma di avere i nervi di Seppi quando conta.

(foto credito: SporFace.it)