Game, set, match e usuale divellamento in rimonta. Jannick Sinner, per tutti (non più solo per gli amici) Peccatore, vive, regna e soprattutto regala gioia, redenzione e quattrini a chi lo ha preso a 17 (presente, ma ammetto di aver fatto cashout nel terzo set).
Partita in due fasi, così nette che sulla pagina betting di LiveQuinzi (in procinto di diventare gloriosamente LiveSinner) sono scattate le solite questioni dietrologiche, evocate così spesso da avermi rovinato parzialmente la visione, perché se vuoi leggere una partita come fixata trovi sempre argomenti che giustifichino la tua visione.
Si chiama strutturalismo deduttivo ed è la rovina del ragionamento.
Ma torniamo a noi, torniamo a peccare. Pronti, partenza, via: Sinner pare reggere il palleggio molto rapido di Sousa, incontrista di livello, categoria umorale con braccio sciolto. Sembra solamente, perché dopo 5 minuti è già in apnea, sommerso da un tennis francamente inaudito per uno che vivacchia da più di 10 anni a ridosso dei 100 al mondo.
Peccatore è ancora acerbo, incostante al servizio, poco incisivo in risposta, vive della sua grande capacità, la velocità impressionante che sa dare allo scambio, ma contro uno che stasera difende come Nadal e contrattacca come Djokovic è ovvio vada in apnea e in deficit di soluzioni.
Guardatelo quel primo set se vi capita, trovate una replica, perché è molto istruttivo: per un set Sousa è totalmente ingiocabile!
Come può giocare così uno che non è mai entrato nei 100? Mezz’ora dopo, nel crollo del portoghese, la risposta. Inizialmente, infatti, non cambia la musica nel secondo set: break immediato, 2 a 0, palla del 3 a 0, BARATRO.
Il baratro è una delle tante leggi del tennis e più avanti approfondirò nella sezione apposita. Qui urge sintetizzarla come il momento in cui o muori o la giri.
Se hai di fronte un 100 al mondo che ha giocato da 10, puoi aspettare che per amore della media matematica giochi improvvisamente da 1000, si spenga, perda 5 game di fila e il set.
Terzo set: Sousa è ancora sotto un treno, Sinner va avanti un break, non la chiude, il portoghese rientra, Peccatore trema, si fa male, chiama il fisioterapista, si pensa la perda.
Invece no, break e divellamento conclusivo. Con sicumera tonitruante e indefessa.
Tra le suggestioni e il cazzeggio un fatto:questo qui ha la tigna e la capoccia dei forti, ineditamente maturo per la sua età e il suo passaporto (però è altoatesino, si dirà) non ci sta a perdere, si incazza, prende un warning, rimane agganciato alla partita e con la complicità di Sousa la vince.
Complimenti Sinner, tanta roba.
