Tra tutte le leggi inventate, verificate, derise e sperimentate nel mondo del tennis e nella sezione apposita di questo delirante sito mi sono sempre vergognato di formalizzare quella del 26.
Un po’ perché è una sorta di versione betting della legge baratro, un po’ perché anche io ho una dignità. Che vado a smarrire ora, per produrre la teorizzazione definitiva di questa legge, in omaggio alla ripresa post Covid.
La legge del 26 può produrre rabbia, gioia o stupore, ma si basa su una consuetudine statistica impressionante, che accompagna da sempre il tennis e raggiunge livelli paradossali in quello femminile.
Molto in concreto: quando una giocatrice sta per vincere o è strafavorita e molto avanti di punteggio e la quota dell’avversaria raggiunge 26 di valore, statene certi, una rimonta partirà. Sempre.
Che sia di tre punti, di un game, di un break, di due, di un set o addirittura dell’intero match , la legge non accetta deroghe: qualcosa succederà.
Inutile elencare centinaia di casi, ma prendo il più recente rimastomi in mente perché avevo una scommessa in corso su Korpatsch a 1.90 nelle quali di Praga contro Cristian.
Partita sulla carta equilibrata, che invece Korpatsch ha dominato fino al match point. Lì si è scontrata con la legge, con il doppio dramma di averla attivata sul match point a favore.
Siamo 5/3 per lei quando inizia una cavalcata clamorosa di Cristian che le piazza in faccia un parziale di 3 game e 15 punti su 17.
Ovviamente, in onore ai turbamenti ormonali della WTA, la rimonta della Cristian si è fermata sul 6/5 con set point a suo favore, momento dal quale Korpatsch ha fatto 4 punti di fila e ha ripreso a giocare – immagino – un tennis minimamente decente e debraccinizzato.
Lo immagino perché l’agonia non poteva avere esperienza visiva: i campi delle quali di questo torneo non sono coperti dalle riprese televisive.
Non paga però Korpatsch, tornando a triplice match point al tie break del secondo set, ha riattivato la legge del 26 e ha perso 4 punti di fila, prima di divellere finalmente. Sicuramente non con agio. Demolendo, una volta ancora di più, le mie certezze razionali da vecchio illuminista.