L’emozione dell’esordio in un tabellone principale di un torneo Atp non è argomento psicologico con cui leggere Gian Marco Moroni, che ha sbrigato la pratica Tommy Robredo con un duplice 6/2.
Risultato indubbiamente sorprendente: un grande guizzo moronesco in un momento di forma non esaltante (almeno finora), contro l’eversore dei diritti umani che invece ha redento per tutta l’estate nei challenger sulla terra.
Ecco, forse i challenger ormai sono la dimensione unica di Robredo. Non di Moroni che ha generato crassi entusiasmi che sarebbe impossibile celare.
Di seguito, quindi, i commenti della redazione e dei lettori di StoriediTennis, tutti in odore di sobrietà.
Robredo non era mai stato così vilipeso, umiliato e divelto. Sì continua a sottovalutare MORONI. Me ne dolgo. (Andrea Scanzi, ore 12.12)
La violenza con cui Moroni ha divelto Robredo ricorda i film della Canon dei primi anni ’80: una scena francamente eccessiva. Si dice che invece che stringergli la mano il laziale gli abbia girdato “ritirati vecchio di merda”. (Adriano Aiello, ore 12.14)
Il sadismo di Moroni mi ha commosso, Robredo ha già avviato le pratiche per il ritiro immediato, con trasferimento in un eremo sul Monte Athos, dove si ciberà esclusivamente di locuste. Spiace che la vacanza mi impedisca di produrre un adeguato panegirico. (Massimo Garlando, ore 12.16)
Sarebbe un ottimo modo per ovviare a questa sottovalutazione tonitruante che colpisce questo eroe contemporaneo. (Andrea Scanzi, ore 12.40 risponde all’idea di produrre il post che state leggendo).
Dio mio, Moroni vince Gstaad, mi ammazzo (Marco Greco, ore 12.43),
Moroni ha vendicato un’intera generazione (ma che dico una, due, o forse tre) di tennisti brillanti, divelti dall’indegno Tommy (ci stava sul cazzo fin dal nome) in modo bassamente speculativo. (Rodolfo Montanari, ore 12.46)
Ora che siamo online, caro Tommy, non volertene a male, si scherza, non mi fare partire con una querela (nda, ore 13.12).
[Foto credito: LiveTennis.it]