Con una maiuscola doppiettà nel weekend, Lorenzo Musetti onora la wild card offertagli per le qualificazioni all’Atp 500 di Dubai e accede al tabellone principale battendo ieri l’australiano Popyrin e oggi il russo Donskoy.
A quanto pare al giovanissimo Musetti il circuito non eminente di futures e challenger sta davvero stretto. Spesso svogliato (anche questa settimana a Bergamo) e redento da giocatori di meno talento e avvenire, si sveglia nelle situazioni che contano.
Era successo a inizio anno in Australia dove ha sfiorato il tabellone principale, motivato da un’altra wild card, ci è appena riuscito a Dubai, nonostante un sorteggio severo.
Purtroppo le quali di Dubai non erano coperte da streaming e ci si è accontentati di un livescorismo semidormiente, visto anche gli orari delle gare. Sorprendente ieri con il giovane australiano, autoritario oggi con Donskoy, che Musetti ha divelto in entrambi i set al tie break.
Musetti ci farà divertire, forse a sprazzi, ma ci farà divertire. E incazzare naturalmente. Ha più grazia che tigna, colpi che strategia e quindi mi pare detenere più i crismi di un certo italianismo talentuoso e incostante molto più canèfogninesco che impiegatizio, diversamente dagli interpreti di quella generazione di mezzo che oggi ha superato i 25 anni e lotta da un lustro abbondante per entrare nei primi 100.
Lo immagino nei prossimi anni giocarsela alla pari con un top ten sulla singola partita e perdere male da qualche ecuadoregno in sulfurei 250 sulla terra, ma staremo a vedere.
Per ora ha già conquistato il primo turno del suo primo Atp 500 dove lo aspetta uno tra Gunneswaran (magari!), Gasquet (mi piacerebbe), Lu (sì, Lu, il taiwanese scomparso dall’emisfero…) e Rublev. Tranne l’ultimo direi che ha possibilità con tutti.