Per colpa di Wimbledon sono stato ufficialmente richiamato in privato per eccesso di mainstream.
Critiche severe ma giuste, visto che oggi il movimento si erge a divellatore quantitativo.
Mentre Peccatore Jannick Sinner fa il suo esordio in un Atp, direttamente nel tabellone principale di Umago, contro Pedro Sousa, confermando la sua programmazione diversamente movimentista, la giornata al challenger di San Benedetto Del Tronto presenta un tasso di italianismo talmente tonitruante da scadere nella retorica nazionalista.
Ci sono Andrea Basso e Walter Trusendi che incrociano le racchette nelle qualificazioni, ma voi in vacanza da quelle parti andate a mangiare del pesce marchigiano perché immediatamente dopo pranzo è tripudio crasso e vigoroso.
Vogliamo considerare un caso che le partite tra alloctono si svolgano tutte alle 13.00?
14.30: Andrea Pellegrino vs Alessandro Bega è derby per onnivori spicci e scommettitori accorti. Bega a 3.5 vale lo sguardo, benché la quota di giornata era Grigelis a 3 a Bastad, ma sta già redimendo (tranquilli dal 22 luglio il betting avrà una metodicità cartesiana).
Alle 14.30 giocano anche Francesco Forti, 19enne in arrogante ascesa contro un coetaneo da maneggiare con cautela, sin dal nome, Zsombor Piros. Sempre dura battere un non morto.
Alle 18.00 circa, il derby della vita, idolo Andrea Vavassori (in foto) contro Samuele Ramazzotti. Proverò anche a truccare i dati dello streaming su LIveQuinzi inserendo 3 zero dopo l’ultima cifra per simulare il pubblico delle grandi occasioni.
In serata Pietro Rondoni cercherà di rifiutare il divellamento contro Andrea Collarini, argentino che si finge italiano per partecipare alla festa del movimento.
Si chiude con Lorenzo Musetti (ma perché un tennista italiano su due si chiama Lorenzo?), ormai uomo chiave del challengerismo italiano, alle prese con Manuel Guinard, francese già spocchioso dal nome che purtroppo temo possa redimere il nostro.
[foto credito: TennisPress.it]
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