Ormai lo sapete tutti: Matteo Berrettini, battendo Rublev, è stato il primo italiano a raggiungere i quarti di finale a Flushing Meadows da quando il cemento ha sostituito la terra verde di Forest Hills.
Appare quindi doveroso dedicare anche al tennista romano una seria esegesi sulle prospettive di classifica a fine anno, come già fatto per Fabio Fognini e Jannick Sinner.
Avvertenza: in questo pezzo non saranno presenti riferimenti al mercato Juve, primo perché non mi piace ripetermi, secondo perché il mercato (grazie al cielo) è finito e terzo (last but decisamente not least) perché farsi dare dell’imbecille da commentatori occasionali svizzero-canadesi non rientra esattamente nelle mie fantasie erotiche più gratificanti.
Avevo pensato, in prima battuta, di confrontare le varie ipotesi con le possibilità di successo del nuovo governo Conte ma, riflettendoci, la politica (insieme al calcio e alla religione) è l’argomento di conversazione più pericoloso, sia sotto l’ombrellone che in fila alla posta. E, di conseguenza, anche su internet.
Quindi, per evitare di essere apostrofato dalla Nuova Zelanda con insulti irricevibili, tipo pezzo di merda, nemico del popolo o sommelier di Tavernello, ho optato – come unica divagazione alla asettica analisi dei freddi numeri – per una scelta più prudente (e vagamente paracula): gli animaletti pucciosissimi.
Vediamo quindi quali possono essere le concrete possibilità di classifica a fine anno per Matteo Berrettini che, ricordo, seguo e segnalo da quando era numero 833 del mondo e iniziava a divellere nei futures.
Partendo da questo dato, confrontando la classifica Atp live con la sacra Race, il nostro ha in scadenza, da qui a fine 2019, la miseria di 85 punti, per capirci poco più che la finale di un challenger tipo Genova.
TOP 5: IL TENERO UNICORNO
L’unicorno non esiste ma, come insegna meglio di tutti la piccola Agnes di Cattivissimo me, se ci credi davvero niente è impossibile. Lasciando perdere i tre mammasantissima, per coltivare qualche vaga ambizione bisogna fare corsa su Thiem (Medvedev, ormai non si prende più).
La distanza, al momento, è abissale: più di 2500 punti nella classifica Atp live. Che scendono a 2000 circa nella Race. Ovviamente conditio sine qua non è una vittoria (quantomeno) con Monfils nei quarti. Poi bisogna qualificarsi per le Finals (e qui le cose sono più semplici, perché solo con la semifinale a New York Matteo arriverebbe a 20 punti dall’attuale ottavo posto di Nishikori).
Il best ranking al numero di18 di Berrettini è incoraggiante, con quattro caselle praticamente libere. Ci vogliono però due grandi risultati tra 250 e 500 e almeno un acuto nei 1000, Shanghai o Bercy.
Sognare non costa proprio nulla, ma precauzionalmente mi fermerei al 5% di possibilità.
TOP 10: IL REGALE LEONE
Per le considerazioni appena fatte,la top ten sarebbe un risultato apparentemente più alla portata. Un successo con Monfils spianerebbe la strada, certo, ma anche qualcuno tra i risultati ipotizzati nella previsione visionaria precedente potrebbe essere più che sufficiente. Un finale di stagione da leoni per coronare un 2019 bellissimo.
Personalmente sarei felicissimo di vederlo a Londra, anche per compensare la scellerata formula delle prequalificazioni, che gli ha negato una sacrosanta (e, in prospettiva, oculata) Wild Card nelle Next Gen Finals del 2017.
Le possibilità ci sono, almeno un 30%
TOP 15: IL TIMIDO ORSACCHIOTTO
La citazione legata al grande Massimo Troisi è anche, razionalmente, la più probabile. Risultati buoni,ma non sufficienti per la corsa alle Finals, un po’ di meritato riposo e un naturale appagamento potrebbero essere propedeutici alla soluzione intermedia.
Che, peraltro, confermerebbe la situazione attuale nella Race. Molto (quasi tutto) dipende dalla partita con Monfils.
Anche per scaramanzia assegno all’ipotesi un buon 45%
TOP 20: LO SFUGGENTE GATTINO
Top 20 vuol dire anche numero 16 eh, quindi classifica molto simile a quella di lunedì 9, se la corsa dovesse fermarsi ai quarti. Ovviamente, considerando soprattutto la Race, un’eventualità di questo tipo sarebbe il frutto di risultati piuttosto deludenti da qui a fine anno.
Come il tenero gattino apparentemente indolente e prodigo di fusa mentre riceve le coccole, ma pronto a graffiare al minimo cambio d’umore, anche Matteo potrebbe optare per un finale di stagione pigro, per piazzare la zampata a inizio del 2020, a Melbourne, dove può solo migliorare – e avrà la classifica per farlo con agio – il primo turno del 2019.
Possibilità francamente un po’ cervellotica, ma meritevole comunque di un 19%
FUORI DAI 30: IL TAFAZZIANO GAMBERO
Poteva mancare l’ipotesi pessimista-masochista, tanto cara a noi seguaci storici dell’Italtennis? Lo prenderò come un no, perché la mattanza può sempre regnare sovrana.
Ci ho pensato parecchio, ma visto che sarebbe anche matematicamente impossibile, l’unica eventualità realizzabile mi sembra questa: immaginate che Ajla Tomljanovic non sia veramente la nuova fidanzata di Berrettini, ma un subdolo strumento inviato da Kyrgios, invidioso della forza e schifato dall’immagine da bravo ragazzo del nostro, per mettere un granello di sabbia nel suo perfetto ingranaggio.
Ecco che potrebbe materializzarsi uno scenario tipo bacio alla cocaina di Gasquet, con squalifica per doping, perdita di tutti i punti ed esclusione da tutte le scuole del Regno.
La spy-story in salsa croato-australiana merita un residuale 1%
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