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Sara Errani, i problemi al servizio, i miei problemi e l’espiazione

Per pura espiazione e per rendere ancora meno piacevole la linea verde di Milano con 33 gradi, io, Adriano Aiello, nato masochista 42 anni fa, mi sono guardato 2 game di Sara Errani contro la Di Lorenzo.

Al di là del fatto che sono durati come un set tra Brown e Aliassime, è a mani basse la più brutta partita della storia di questo glorioso sport, il punto più basso ed esecrabile mai raggiunto.

E lo è nonostante sia la migliore Errai del 2019, pensate voi, infatti ha addirittura vinto!

Ogni suo turno di servizio dura 22 settimane, ma regala una laurea in pschiatria, tra ennesimi tentativi di lanciarsi la palla in modo umano, doppi falli e autoinsulti lancinanti.

Una visione spettrale che invece di trovare la catarsi quando inizia lo scambio si inabissa ancora di più in un palleggio raggelante, fatto di grida e colpi in top spin esasperati ed esasperanti, tutti 145 metri sopra il livello della rete.

L’idea di giocare un vincente è alieno alle due, tanto che i punti alla fine vengono fatti per ragioni totalmente metafisiche.

L’inferno in confronto è un pranzo perenne da Bottura.