Un guizzo autunnale ci voleva. Dopo settimane tennisticamente stimolanti come una verticale di vini di Bruno Vespa, un connubio di ritorni, abbacinanze estetiche e movimentismo satollo hanno ridato lustro al pagellino.
Shapovalov, Sinner, Fognini, Sock e Ostapenko sugli scudi, solo tre su cinque in positivo. Addentriamoci.
Denis Shapovalov: 9
Noi esteti pazienti e autoreferenziali lo abbiamo atteso davvero a lungo e probabilmente ricominceremo a esserne delusi dalla prossima settimana, ma alla fine anche per l’incantatore velleitario, il fu inutile soprammobile Denis Shapovalov è suonata la campana.
Settimana di grazia da vero sultano dello swing e primo titolo in carriera a Stoccolma per il canadese, che ha regolato con un duplice 6/4 Filip Krajinović, sfiancato anche dalle numerose rimonte che lo hanno portato in finale.
Da domani Shapovalov sarà 27 al mondo (ma è stato già 20), con la speranza che cominci finalmente a divellere con un minimo agio, invece di battersi da solo il più delle volte con il suo tennis costantemente sopra (e spesso fuori) le righe.
Jeļena Ostapenko: 10
Vi è improvvisa gloria anche per Jeļena Ostapenko, la lettone sparapalle, doppiofallista indefessa, tatticamente inferiore persino a Toninelli, improvvisamente vincitrice del torneo di Lussemburgo.
Parliamo di un’icona dell’irrazionalità wtaesca, visto che la lettone vinse il Roland Garros da bambina, divellendo qualsiasi persona, oggetto e sistema teorico la incrociasse in due settimane incredibili, prima di cadere in una crisi infinita. Le ho sempre voluto bene, anche perché quella volta la presi agli ottavi a 80 di quota. E fu Monfortino 1978.
Jannick Sinner: 9
Sinner c’è, redime, domina, educa e si appresta a entrare nei 100. Su tutti i suoi record si è già espresso il fan club ufficiale sul librofaccia.
Ieri la prima semifinale Atp in carriera contro Wawrinka, che l’ha ribattuto dopo il primo turno agli Us Open, ricomplimentandosi, ma sottraendosi alla legge peccatoriale della vendetta sanguinolenta che ha colpito tutti gli altri giocatori che hanno divelto il sudtirolese quest’anno.
Oggi però lo svizzero l’ha persa malissimo con il vampiro Murray, che ha invocato la legge baratro per tornare a vincere un torneo. E già dal prossimo Australian Open sarà lì a marciare, lamentarsi, rovinare sogni e infrangere gonadi.
Ma dicevamo di Peccatore. Altra wild card per settimana prossima a Vienna: un italiano 18enne a cui permettono di entrare in un 500 senza qualificazioni non si era mai visto. Primo turno imperdibile con il grande vecchio Kohlschreiber, rovescio abbacinante, carisma di un ausiliario del traffico, appassionato di sconfitte a un passo dalla vittoria.
Il fatto che la vittoria del torneo di Sinner abbia quota inferiore a quella di Aliassime conferma la bontà della teoria del caos.
Fabio Fognini: 2
Lo sanno anche i muratori rumeni di Treviso che voglio bene a Fabio Fognini. Ma il suo primo turno a Stoccolma, contro l’ex intellettuale tamarro del tennis, Janko Tipsarevic è stato autenticamente insultante.
Se non sta in piedi non giocasse, altrimenti ci sarebbe da onorare un minimo in più il campo. E le previsioni di mattanza nel primo sotto con recupero in piena sicumera, da regola dei primi turni nei 250.
La mattanza inaudita di Jack Sock
Il martirio di calzino è talmente indicibile che non è il caso di dare voti o sparare sulla croce rossa. Specie se è satolla di grassi saturi e crisi mentali. L’americano, capace di entrare nei primi 10 due anni fa, non solo è 217 al mondo, ma rischia di finire l’anno con gli stessi punti Atp che ho io: zero!
Zero, avete capito bene, quest’anno non ha vinto una partita, se escludiamo la baracconata della Laver Cup, dove ha scelto di redimere proprio Fabio Fognini, causandogli il coaching virale con Mutanda e il felpato.
L’apice negativo è questa settimana: sconfitto dal greco Pervolarakis, 447 al mondo. Sipario.
[foto credito: SuperTennis]