Al momento stai visualizzando Vincitori e vinti: primo turno Us Open Day 1

Vincitori e vinti: primo turno Us Open Day 1

Us Open day 1, primo turno: sorprese in buona quantità, Federer in 4, la pesante sconfitta di Fognini e di Giorgi, la vittoria in rimonta di Lorenzi e la grandissima prova di Jannick Sinner.

Partiamo ovviamente da Sinner, che mi ha costretto quasi all’insonnia, ma sono stati quattro set che confermano enormemente la grandezza di Peccatore, in un match alla pari con un Wawrinka di lusso, che ha vinto solo per esperienza e punti diretti al servizio.

Spavalderia tecnica, testa da grande giocatore e una velocità nel palleggio impressionante, contro un picchiatore come lo svizzero, costretto addirittura a provare a rallentare il palleggio nelle battute finali: l’ascesa di Sinner è un fatto. Il suo tennis è esplosivo, forse monocorde nell’impossibilità di non fare altro che andare a mille, ma ci sono top ten di dieci anni più vecchi, con soluzione anche meno sorprendenti. Di sicuro attualmente vale i primi 30 del mondo.

Cosa è mancato a Sinner per provare a vincerla? Un po’ di freddezza sulle palle break, qualche punto sul servizio (che cmq lo ha tenuto a galla con un’ottima percentuale di prima), un cappellino non giallo e la carenza nel gioco di volo. Per il resto ha giocato un grande match, anche nei primi due set persi, nei quali ha avuto più occasioni dell’avversario di brekkare.

Proviamo a passare ad altro, tipo a Federer che lascia il primo set a Nagal perché non aveva letto la g entrando in campo, o ai numerosi incontri finiti al quinto: Garin, contro Eubanks; Basilashvili contro Fucsovics (una delle partite di cartello tra i primi turni); Barrere su Norrie; Chardy su Hurkacz; Berankis contro Vasely e Majchrzak, a sorpresa, eversore di Jarry.

Ma soprattutto Paolo Lorenzi, che infila ancora una vittoria di puro proletariato, da 2 set sotto in 4 ore e 15 minuti, contro però un bambino locale sconosciuto e wildcardato: Zachary Svajda, classe 2002, 1415 in classifica, fisico minuto da terra, assenza di prima di servizio da giocatore pro, bella sensibilità e ritmo sul palleggio.

Si è parlato della fortuna di Lorenzi di entrare da lucky loser e beccare questo ragazzo, ma anche Svajda è stato fortunato a incontrare Lorenzi, diciamocelo.

Perde malissimo Fabio Fognini, che partiva leggermente sfavorito ma non battuto contro il centro dei Detroit Pistons prestato al tennis, Reilly Opelka. Solito Fogna versione Us Open, poco centrato e a corto di fiato, sul baratro ha provato anche a riprenderla vincendo un terzo set con qualche sprazzo di classe, per poi soccombere in quattro. Addio Atp Finals, forse giusto così: la dimensione di Fabio, lo dico da tifoso, non è da top ten.

Continua il fantastico Us Open di un altro giovane americano: Jenson Brooksby (classe 2000, 390 al mondo), che, a differenza di Svajda, la wild card l’ha ottenuta per le quali, dove ha vinto tre match da sfavorito. Scalpo pesante quello di oggi: Berdych, o quello che ne è rimasto, redento in 4 set.

WTA, SOLITO TERNO AL LOTTO

[Foto di Charles Krupa/AP/Shutterstock, cortesemente presa in bassa qualità per web da People.com]

La legge che vede una numero 1 al mondo (ok, attualmente è 2…) rischiare al primo turno di uno slam è immutabile e la Barty si becca un 6 1 durissimo dalla Diyas prima di darsi la solita scossa.

Fatica anche Pliskova (doppio tie break), mentre vincono con violenza rara Venus Williams e la Sakkari, che divelle senza pietà alcuna, come era prevedibile, la Giorgi, finalista a New York due giorni fa e oggi tumefatta dalla greca, che le ha lasciato un game. Sì, un game!

La partita più importante però era Serena Williams contro la Sharapova. Nessun sussulto: russa divelta con agio imbarazzante dall’americana con un duplice 6/1

Tra le sconfitte sorprendenti solo per le quote quella di Kerber (che però vince il secondo set 6/0…) contro Mladenovic e quella di Garcia contro mano felice, fisico inadeguato Jabeur.

Vittoria piuttosto agevole di Madison Keys, tra i nomi più caldi attualmente. Bene anche Svitolina e Kenin.

[foto cover, credito: TennisFever.it]